Il mondo del credito, tra gli anni 2000/2010, ha contribuito al boom immobiliare portando in dote, come in tutti i settori con grande spinta propulsiva, molti soggetti “incompetenti” e pseudo-imprenditori. Questi “non professionisti” hanno contribuito al deterioramento del mercato immobiliare, o meglio dell’economia più in generale. Da qui la lunga crisi degli anni successivi, che ricordiamo scaturita prevalentemente dal timore di erogare prestiti da parte delle banche. Di contro si è dovuto far fronte ai suoi effetti che trovano cassa di risonanza nei Tribunali italiani. Varie sono state le iniziative attuate per “purgare” la grossa massa di immobili su cui i creditori si sono rivalsi in ragione di un’economia in decadenza e di mancanza di lavoro. Le aste hanno vissuto cambi di pelle epocali e hanno iniziato a proliferare, lentamente, nuove figure di gestione di crediti deteriorati meglio conosciuti come Npl. Dunque ben vengano modifiche di legge che facciano della trasparenza, serietà e professionalità un caposaldo valido per chiunque operi, a qualunque livello, nel credito. Con il Decreto Mutui 2016, che reca al suo interno un vero e proprio patto marciano si delinea una svolta di cui siamo curiosi di vederne gli effetti. Un’azione contraria all’intasamento dei Tribunali che prevede, come scelta, l’opportunità di far vendere il bene direttamente dalla banca in caso di sofferenza.