Investire nel mattone oggi si può

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Vita dif cile in questo momento per gli investitori, tormentati come non mai da quell’ansiogeno timore di non riuscire più a trovare un valido investimento. Se oggi le obbligazioni rendono un tozzo di pane, le borse ispirano tutto tranne che ducia, se i titoli di stato rendono cifre imbarazzanti, cosa rimane al povero investitore se non riempire di banconote il buon vecchio materasso? La soluzione, ancora una volta, sembra essere quella del mattone. Perché si può parlare quanto si vuole di crisi e tasse, l’investimento immobiliare resta sempre il porto più sicuro per chi ha un bel gruzzolo nel cassetto. Lo dimostrano l’aumento inverosimile (+33%) di richieste di mutuo registrato nel 2015 seppur con un calo, del resto prevedibile, degli importi erogabili. Non solo i prezzi delle case sono scesi, ma rispetto a prima, ci si è resi conto che non vale la pena d’investire i propri risparmi in altre opportunità a scadenza ravvicinata, meglio tornare al vecchio sistema del contadino, che seminava il terreno e attendeva paziente che arrivassero i primi frutti. Così deve fare anche l’investitore del nuovo millennio, seminare bene per raccogliere altrettanto, ma senza avere fretta. Poi, per chi invece non vuole aspettare il giusto, esistono interessanti prospettive per l’acquisto di immobili gravati da crediti in sofferenza, immobili che offrono un valore inferiore no al 30% rispetto al libero mercato, acquistabili attraverso occasioni sempre più frequenti nel mercato delle aste e preaste, figli di politiche bancarie poco previdenti che in passato hanno generato centinaia, se non migliaia, di insolventi padroni di case di fatto appartenenti agli istituti bancari, ben felici di poter recuperate il proprio credito attraverso procedure di vendita più veloci e snelle rispetto alle aste immobiliari. A riprova di una tendenza di mercato sempre più in espansione, anche il Governo quest’anno ha introdotto l’esenzione dell’imposta di registro del 9% per immobili acquistati all’asta entro ne anno, inserendo un contributo fisso di 200 euro. Unica condizione è che tali immobili vengano rivenduti nell’arco dei due anni successivi. Insomma il mercato immobiliare non è mai stato così vitale come adesso, alimentato poi da sgravi scali e agevolazioni sempre più crescenti che a oggi rappresentano una ghiotta occasione di investimento per chi può approfittarne.