RIVOLUZIONE NELLE VISURE CATASTALI, ARRIVANO I METRI QUADRI

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Un'immagine d'archivio che mostra una panoramica dall'alto di alcuni edifici della citta' di Roma. MASSIMO CAPODANNO/ANSA
Un’immagine d’archivio che mostra una panoramica dall’alto di alcuni edifici della citta’ di Roma. MASSIMO CAPODANNO/ANSA

Dal 9 novembre 2015, nelle visure catastali di circa 57 milioni di unità immobiliari è possibile  trovare la superficie catastale e la superficie utile aifini Tari; in questo modo i proprietari avranno a disposizione un dato finora visibile solo nelle applicazioni degli uffici.

VISURE: SUPERFICE CATASTALE
l’Agenzia delle Entrate rende disponibile, per le visure delleunità immobiliari censite nelle categorie del gruppo A (abitazioni ed uffici), B (scuole, ospedali, uffici pubblici ecc) e C (negozi, box auto, cantinole, ecc) la superficie catastale, ovvero la superficie complessiva di pertinenze, balconi ecc.
Questa informazione, che si andrà ad aggiungere ai dati identificativi dell’immobile (Comune,
sezione urbana, foglio, particella, subalterno) e ai dati di classamento (zona censuaria, categoria catastale, classe, consistenza, rendita), sarà calcolata come stabilito dal DPR 138/1998.
I metri quadri delle unità immobiliari, pur essendo aggiunti alla visura, non avranno effetti sulla rendita catastale che verrà calcolata sempre sulla base dei vani, fino a quando non sarà operativa la riforma del catasto.

RIFORMA DEL CATASTO: VANI SOSTITUITI DAI METRI QUADRI
Ricordiamo che secondo quanto previsto dalla riforma del catasto il valore degli immobili sarà determinato dalla superficie e non più dai vani; Inoltre, a ogni unità immobiliare verrà attribuita una rendita e un valore patrimoniale.
La riforma prevederà solo due tipologie di fabbricati: quelli ordinari (in cui sono inseriti gli appartamenti) e quelli speciali. Per gli immobili ordinari le rendite e i valori patrimoniali saranno determinati applicando apposite funzioni statistiche che mettano in relazione il reddito e il valore medio ordinario di mercato con le caratteristiche dell’immobile.
Nel caso dei fabbricati speciali si procederà mediante stima diretta, mentre le rendite saranno calcolate applicando saggi di redditività media ai valori patrimoniali. Da giugno scorso la riforma del catasto è in stand by in attesa di buone nuove dal governo.

VISURE: SUPERFICE AI FINI DELLA TARI
Arriva direttamente in visura anche la superficie ai fini Tari (tributo comunale sui rifiuti) che, per le sole destinazioni abitative, sarà al netto di balconi, terrazzi e altre aree scoperte di pertinenza. I proprietari di immobili, quindi, potranno verificare la base imponibile ai fini del tributo comunale, già fornita dalle Entrate ai Comuni nell’ambito delle attività di scambio dati, e di segnalare, tramite il sito internet dell’Agenzia eventuali incoerenze tra la rappresentazione planimetrica e la superficie calcolata.
Se si dovessero riscontrare delle incongruenze tra la planimetria conservata agli atti del catasto e la superficie calcolata, i cittadini interessati potranno inviare le proprie osservazioni, attraverso il sito dell’Agenzia, e contribuire quindi a migliorare la qualità delle banche dati.

COSA SUCCEDE AGLI IMMOBILI SENZA PLANIMETRIA
Le Entrate fanno sapere che la novità non si applica a un limitato numero di immobili che presentano un dato di superficie “incoerente”, in attesa delle opportune verifiche nell’ambito
delle attività di allineamento delle banche dati.

Per gli immobili non dotati di planimetria, risalenti alla fase dell’impianto del Catasto edilizio urbano e pertanto privi anche del dato relativo alla superficie, i proprietari possono presentare una dichiarazione di aggiornamento catastale, con procedura Docfa, per l’inserimento in atti della planimetria catastale.