L’alternativa milanese al nuovo, il loft rigenerato, con qualche attenzione in più

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Nelle grandi città con un passato industriale, come ad esempio Milano, il mercato edilizio,
conscio della scarsità di nuovi terreni edificabili, ha percorso la strada della ristrutturazione di vecchi edifici, in particolare capannoni e opifici datati XIX Secolo che hanno fatto
fiorire il mercato dei Loft, unità abitativa, generalmente open-space, molto apprezzata
da una clientela giovane, composta per lo più da single, stilisti di moda, designer, artisti e
professionisti. La moda dei loft era già esplosa, a partire dagli anni ‘60, a New York dove
vecchi edifici industriali abbandonati diventavano atelier di moda, laboratori artistici ma
soprattutto abitazioni.
Ad oggi, molti degli interventi edilizi di Milano hanno riguardato i Loft, questo anche
grazie a caratteristiche abitative veramente uniche quali gli ampi spazi senza pareti divisorie, soppalchi, alti soffitti e grandi vetrate.
I loft poi permettono di sbizzarrirsi letteralmente nell’arredo interno e offrono una visione raccolta e maggiormente intimistica dei propri spazi abitativi.
Sono tanti a Milano gli interventi edilizi che prevedono la realizzazione di loft abitativi,
bisogna però fare attenzione al momento dell’acquisto, soprattutto per quanto riguarda la categoria catastale. Molto spesso, infatti, il Loft, di provenienza industriale o
commerciale, presenta come categoria C3, una categoria non residenziale con cui non
è possibile usufruire dell’agevolazione prima casa. Inoltre abitando in un C3 non si può richiedere la residenza ed è inoltre passibile di sanzioni.
Prima di acquistare un Loft accatastato C3 è bene rivolgersi ad un professionista per valutare le possibilità di cambio di destinazione d’uso e relativi costi.