Milano, ma quanto mi consumi!

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VI riportiamo un riassunto dell’interessate dossier sull’efficacia energetica degli Edifici di Milano presentato da Legambiente e Rete Irene, nell’ambito del progetto Condomini Efficienti, e riportato dal Sole24Ore. Ormai da anni la Certificazione Energetica è diventata parte integrante dei documenti delle nostre abitazioni, periodo sufficiente per stilare le prime analisi dalla mappatura del territorio.

A Milano sono già oltre 200.000 le case “certificate”, con risultati non proprio incoraggianti. Oltre la metà (52%) sono in classe energetica G (la peggiore) e il 18% in classe F. In totale quindi il 70% delle case certificate ricade nelle due classi energetiche peggiori. Solo lo 0.6% appartiene alla classe A o A+. Il risultato? Un elevatissimo consumo energetico, che costa sia in termini economici che ambientali.

Tradotto in termini di consumo energetico, con questi dati nel comune di Milano, ogni anno un appartamento emette in media oltre 40 kg di anidride carbonica per ciascun metro quadrato di superficie di pavimento. Questo vuol dire che un appartamento di 100 mq comporta l’emissione di 4030 kg annui di anidride carbonica, pari a un’auto che percorre circa 33mila chilometri. Ma questi dati possono essere anche anticipati e previsti anche da altri strumenti come la Termografia. Sempre con risultati legati al dossier di Legambiente, Rete Irene ha svolto un indagine di questo tipo con speciali fotografie in grado di “vedere” lunghezze d’onda che l’occhio umano non è in grado di percepire, in particolare quelle infrarosse, restituendo un’immagine che indica le temperature superficiali degli oggetti. Dalle fotografie scattate ai molti edifici milanesi il dato più evidente è l’abbondare di porzioni tendenti al rosso, ovvero quelle in cui si manifesta una maggiore dispersione energetica.

Seppure negli ultimi anni la qualità tecnico costruttiva degli edifici è chiaramente migliorata, il nostro territorio resta saturo di costruzioni vetuste, con il risultato che, per ottenere dati migliori in termini di risparmio energetico, bisognerà intervenire anche con molte opere di ristrutturazione sull’esistente.

— fonte Sole24Ore