Nuove materie prime: il futuro strizza l’occhio alla tradizione

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La primavera è una stagione ricca di ricorrenze che invitano la comunità globale ad adottare uno stile di vita più consapevole e responsabile per la salvaguardia del Pianeta, come la Giornata Mondiale della Terra, celebrata il 22 Aprile in 193 Paesi nel mondo.

Dalla declinazione di questo approccio culturale all’architettura nasce la bioedilizia che si prefigge di costruire edifici dal limitato impatto ambientale, durante tutto il loro ciclo vitale. Per la bioedilizia, infatti, non è importante solo l’alta redditività energetica degli edifici, ma anche contenere le emissioni e lo sfruttamento delle risorse naturali durante la costruzione e soprattutto in fase di smaltimento.

Da qui lo sforzo di produrre materiali da costruzione ecocompatibili, sempre più duraturi e performanti, capaci di rispondere alle diverse esigenze, che ha portato non solo all’invenzione di prodotti innovativi, ma anche all’impiego di tecniche tradizionali, fonti rinnovabili e scarti industriali, reinterpretate per beneficiare delle loro prerogative già note.

Di seguito alcuni esempi:

La nanocellulosa

Da particolari lavorazioni di materia vegetale si ricava la nanocellulosa, un composto di nuova generazione estremamente leggero e flessibile, con qualità isolanti e ignifughe che risulta persino più robusto dell’acciaio, tanto da essere considerato uno dei materiali del futuro.

La Terracotta

Ha la peculiarità di accumulare calore per rilasciarlo gradualmente e di assorbire l’umidità grazie alla sua microporosità. Per questo è impiegata anche nella produzione di termoarredi di design che contengono i consumi e migliorano la qualità dell’aria.

La canna palustre

L’utilizzo di fasci di canne tenute insieme da funi è forse la più elementare forma di costruzione; oggi questa stessa pianta acquista una nuova identità come materiale isolante nelle intercapedini di pareti e solai per le ottime capacità temo-acustiche, le proprietà traspiranti e la resistenza alle muffe.

La lana

Le proprietà isolanti della lana di pecora sono note da sempre, ma questa fibra si è rivelata capace anche di assorbire le sostanze inquinanti presenti nell’aria. Per questo viene utilizzata per la realizzazione di materassini coibentanti ed è l’esempio perfetto di materiale riciclabile e praticamente a zero impatto.

La canapa

L’utilizzo della canapa è paragonabile a quello del legno, ma presenta innumerevoli vantaggi: il rapido ciclo di vita che la rende estremamente economica e le sue particolarità bio-chimiche sono sorprendentemente adatte a realizzare rivestimenti che aumentano la salubrità degli ambienti anche in campo ospedaliero

Il vetro cellulare

Ricavato da vetro riciclato e compresso, il vetro cellulare è un materiale impermeabile e ignifugo, resistente alla compressione e per questo utilizzato sotto la platea di fondazione, dove svolge anche l’azione di isolamento dalla penetrazione del radon, un gas nocivo, spesso presente nel sottosuolo.