A cura del Notaio Dott.ssa MariaTeresa Salomoni
Nel 2016 è stata presentata una proposta di legge in Parlamento che prevede l’aumento delle aliquote dell’imposta sulle successioni e le donazioni, la riduzione sostanziale della franchigia per i figli e il coniuge e l’abrogazione dell’esenzione prevista attualmente per la successione dei titoli di Stato. A queste informazioni si consideri la possibile modifica delle norme che oggi
prevedono un’esenzione totale per il trasferimento dell’azienda o delle partecipazioni sociali dai genitori ai figli, ricorrendo determinati presupposti. Si tratta dunque di cambiamenti importanti che, molto probabilmente, entreranno in vigore dopo le prossime elezioni politiche.
Ma perché aspettare?
Ad oggi sarebbe opportuno ipotizzare un anticipo del passaggio generazionale, almeno per alcuni beni, riducendo così in modo significativo il carico fiscale. Per le aziende e le partecipazioni sociali, in particolare, il vantaggio appare notevole, per chi riesce a sfruttare
l’esenzione totale prevista dalla legislazione vigente.Lo strumento più frequentemente utilizzato è la donazione con riserva di usufrutto vitalizio, ma nel caso delle partecipazioni sociali si possono prendere in esame altre soluzioni, in base alle specifiche esigenze della
famiglia. Oggi, infatti, la tassazione della donazione in linea retta, cioè dai genitori ai figli, risulta particolarmente conveniente, se paragonata alla media degli altri Stati dell’Unione Europea.
Se si supera la soglia di esenzione di un milione di euro, oggi l’imposta di successione e donazione è oggi del 4%, ma si ipotizza un aumento all’8% (se non al 10%), che resta comunque inferiore alla media europea. Oggi la donazione appare dunque conveniente anche per i beni di valore superiore al milione di euro, dato che il 4% che si pagherebbe oggi risulta vantaggioso rispetto a quanto si pagherebbe domani, nell’ambito della futura successione.
Considerate anche che è prevista una franchigia per l’imposta di successione e donazione di un milione di euro per ciascun erede o donatario, che non esiste in alcun altro paese dell’unione europea. In pratica una donazione del valore di un milione di euro dal padre al figlio oggi non è soggetta all’imposta di successione e donazione, e se anche domani, come è probabile, l’importo della franchigia dovesse essere notevolmente ridotto, ciò non avrà alcun effetto sulle donazioni già avvenute (che non potranno più essere tassate), ma solo sui beni eventualmente rimasti di proprietà del donante, che saranno tassati nell’ambito della futura successione.
Per quanto riguarda i beni immobili, infine, ci possiamo avvantaggiar dell’applicazione delle imposte sul valore catastale, che oggi è ancora, nella maggior parte dei casi, molto basso rispetto al valore reale. Ricordiamo infatti che nei prossimi anni è previsto un incremento dei valori catastali degli immobili, per avvicinarli ai valori di mercato.