RISTRUTTURARE CON IL MUTUO COSTA LA META’

1438

140826_REA_HousePricesSlowRisulta alquanto scontato affermare che la ristrutturazione completa di una casa, dai serramenti agli impianti, diventi una voce di spesa oltremodo impegnativa. E’ invece meno scontato affermare che, se la si progetta entro la fine dell’anno, il bonus per la ristrutturazione ci consente di abbattere il 50% della spesa purché la stessa non superi i 96.000 euro. Un’occasione, questa, che ha già portato un indotto di quasi 10 miliardi di euro nei primi quattro mesi del 2016 e che, molto probabilmente, sarà molto superiore alla data del 31 Dicembre 2016. Il principale motivo per cui, chi sarebbe interessato a ristrutturare il suo immobile ma non lo ha ancora fatto, è sicuramente quello della disponibilità economica per affrontare la spesa delle opere edili,  da versare subito a fronte di uno sconto fiscale che si dipana, invece, in 10 anni. Qual’è la soluzione? Se le agevolazioni fiscali vengono distribuite nell’arco di un decennio, allora perché non distribuire nel medesimo lasso di tempo anche l’esborso economico? L’attuale situazione finanziaria e la disponibilità delle banche nel dare credito a soggetti solvibili, uniti alla convenienza dei tassi d’interesse indicati su mutui e prestiti rappresentano la motivazione per affrontare una ristrutturazione e accedere a un finanziamento decennale in cui il rimborso delle rate prosegua sulla stessa strada delle agevolazioni emesse dal Governo. Certo, per ristrutturare un appartamento 96.000 euro sono anche troppi, ma nel caso di una villa o di una casetta indipendente rischiano anche di non bastare. Di sicuro se i lavori ci costano, ad esempio, 80mila euro, noi, tra agevolazioni e tasso bancario, andremo a spendere poco più di 45mila euro se optiamo per il tasso fisso o 43mila se optiamo per quello variabile. E riallacciandoci all’articolo precedente, forse, con la situazione post Brexit in corso, vale davvero la pena di puntare sul tasso fisso. L’Istituto di Credito a questo punto può anche erogare la cifra a stato di avanzamento lavori o addirittura pagando direttamente l’impresa, l’importante è che si seguano le corrette procedure per non perdere le agevolazioni, ovvero pagamento tramite bonifico bancario o postale indicando negli estremi del versamento la corretta norma agevolativa, il codice fiscale del soggetto per il quale si procede al pagamento (il committente lavori) e partita Iva del beneficiario del bonifico (ovvero l’impresa).