Spese condominiali, boom di morosi

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Quando non si riesce più a far fronte alle uscite a causa della crisi, tra le prime spese tagliate dalle famiglie ci sono le rate condominiali. Cosa che in effetti comporta rischi meno gravi che smettere di pagare l’affitto (pericolo sfratto) o il mutuo (pignoramento dell’immobile da parte della banca). Il condominio infatti non è un creditore privilegiato e spesso è costretto a mettersi in fila dopo gli altri.

A farne le spese sono i condomini che pagano regolarmente le rate. E anche se con l’entrata in vigore della riforma del condominio (il 18 giugno 2013) l’amministratore è obbligato a tentare di rientrare dei mancati incassi emettendo un decreto ingiuntivo nei confronti dei morosi – ma probabilmente è ancora presto per misurare gli effetti di questa misura – il fenomeno è in costante crescita.

A confermarlo sono gli allarmanti dati forniti da Confabitare (vedi riassunto in alto), con incrementi di olte il 30% in città come Roma, Bologna e Milano. «Questi numeri – commentano da Confabitare – dimostrano purtroppo l’ampio diffondersi di questo fenomeno, anche se va detto, che sempre più spesso, alcuni condomini approfittavano della situazione critica, per fare i furbetti e non pagare le rate, in quanto sapevano che difficilmente potevano essere presi provvedimenti nei loro confronti. Ma dopo il 18 giugno le cose sono cambiate». A contrastare questo andamento c’è la positiva  situazione delle nuove costruzioni. Grazie alle moderne tecniche costruttive, chi acquista una casa in classe A o A+ può godere di grandi risparmi grazie ai nuovi impianti per il riscaldamento, al fotovoltaico e, soprattutto, al fatto che per diveri anni potrà evitare le spese straordinarie per la manutenzione dell’edificio. In questi casi il detto “chi più spende meno spende” è davvero calzante. Senza contare che anche le suddette case nuove in classe energetica A o A+ hanno subito una sensibile inflessione del prezzo.