Investire nel mattone

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L’Europa intera sta vivendo un grande momento di crisi economica; alcuni paesi, come la Grecia, rischiano la bancarotta. Per sopperire all’immobilismo della sua classe dirigente e salvarla da un drammatico destino, l’Italia è stata costretta a formare un governo tecnico, per cercare di allontanarsi dal baratro in cui lentamente, ma inesorabilmente, stava per finire. Per il bene del paese, questo nuovo governo, guidato dal Primo Ministro Mario Monti, è dovuto ricorrere a misure davvero impopolari, infliggendo ai cittadini un sensibile aumento delle tasse, al fine di risanare i conti dello stato.Questo scenario di grande incertezza e di recessione che stiamo vivendo ha, però, prodotto una nuova tendenza nel settore immobiliare, portando i risparmiatori con liquidità a investire. Possiamo identificare due profili di investitori con necessità di mettere a frutto il proprio denaro nel mattone, perchè stufi delle insidie nascoste nelle banche e nel mercato borsistico. Stesso obiettivo per entrambi, dunque, ma con diversi range di liquidità: tra i 200.000/250.000 Euro il primo, tra i  100.000/150.000 Euro il secondo. Le possibilità di investimento immobiliare a sua disposizione di chi rientra in queste categorie, sono sostanzialmente due: comprare una casa nuova a un prezzo conveniente, alla luce delle opportunità generate da un mercato saturo di proposte che costringe l’impresario edile a contenere il prezzo richiesto; Nel secondo caso l’investimento è mirato ad un immobile da mettere a reddito, cercando delle abitazioni già locate a prezzi convenienti per poi ristrutturarle e rivenderle in un momento di mercato migliore. I risparmiatori sono quasi incentivati dalla crisi ad investire nel mattone, per sfruttare il momento poco favorevole in modo da ricollocare il loro immobile quando il mercato tornerà florido. Il risparmiatore che investe sul mattone è più alla ricerca della solidità economica che questo può fornire piuttosto che del puro profitto.