Imposta di Registro. Aliquote 2014

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Con l’arrivo del 2014, sono mutate le regole per l’applicazione dell’imposta di registro sulle compravendite immobiliari, pagata da chi decide di comprar casa sul valore catastale dichiarato nel rogito. Ecco i cambiamenti in vista, con sostanziali vantaggi per tutti, soprattutto per chi acquista l’abitazione principale.

ABITAZIONE PRINCIPALE

A trarre maggiore vantaggio dal nuovo sistema di tassazione saranno gli acquirenti delle prime case (da venditori privati). L’imposta di registro scende infatti di un punto, dal 3 al 2% del valore dichiarato nel rogito. Diminuiscono anche le imposte ipotecarie e catastali che sono applicate in somma fissa e passano da 168 euro a 50 euro ciascuna. Esempio: per un immobile con un valore di 100mila euro, nel 2013 si pagavano 3.336 euro di tasse (3mila euro per l’imposta di registro e 336 per quelle catastali e ipotecarie). Quest’anno, invece, la somma da sborsare sarà di 2.100 euro (2mila euro di imposta di registro, cioè il 2% e 100 euro per le tasse catastali e ipotecarie).

ACQUISTO DAI COSTRUTTORI (prima casa)

Un po’ più complessa è la situazione per chi acquista un immobile direttamente da un costruttore. Nel caso della prima casa, se i lavori di edificazione sono terminati da meno di 4 anni, il compratore continuerà a pagare l’iva del 4%. L’imposta di registro, che era pari a un importo fisso di 168 euro nel 2013, sale a 200 euro nel 2014. Lo stesso incremento è previsto per la tassa catastale e per quella ipotecaria. Nel complesso, dunque, ci sarà un aggravio di circa 100 euro. Se però la prima casa viene acquistata da un costruttore dopo 4 anni dall’ultimazione dei lavori, non viene applicata l’iva (com’era già nel 2013) ma ci sarà la nuova imposta di registro ridotta dal 3 al 2%. Aumentano invece da 168 a 200 euro ciascuna l’ imposta catastale e ipotecaria (non c’è la riduzione a 50 euro come per le transazioni tra i privati). In questo caso, su una compravendita di 100mila euro, ci sarà un risparmio di circa 940 euro (1.000 euro in meno per l’imposta di registro, accompagnati da un piccolo incremento di circa 60 euro per il prelievo catastale e per quello ipotecario).

SECONDE CASE

Vantaggi in arrivo anche per chi compra una seconda casa (sempre da un privato). L’aliquota dell’imposta di registro sale al 9% (mentre nel 2013 era dell’8%). Nello stesso tempo, però, l’imposta ipotecaria e quella catastale saranno applicate in somma fissa per un importo di 50 euro ciascuna, mentre prima erano pari, rispettivamente, al 2% e all’ 1% del valore catastale dell’immobile, espresso nel rogito. Esempio: per la cessione di un’abitazione secondaria da 100mila euro, nel 2013 l’acquirente pagava di tasse un’aliquota del 10% (il 7% di registro, il 2% per l’ imposta ipotecaria e l’1% per quella catastale), per un totale di 10mila euro. Quest’anno, dovrà sborsare invece 9.100 euro (il 9% per l’imposta di registro e 100 euro fissi per le tasse ipotecarie e catastali). Se l’immobile acquistato è una seconda casa e i lavori di edificazione sono terminati da meno di 4 anni, resta l’iva al 10% come nel 2013.  L’imposta di registro, che era pari a un importo fisso di 168 euro nel 2013, sale a 200 euro nel 2014. Lo stesso incremento è previsto per la tassa catastale e per quella ipotecaria. Nel complesso, dunque, ci sarà un aggravio di circa 100 euro, come per la prima casa. Se però la seconda casa viene acquistata da un costruttore dopo 4 anni dall’ultimazione dei lavori, si applica lo stesso regime previsto per le abitazioni secondarie comprate da un privato.