Nuove frontiere del marketing immobiliare: per vendere casa si gira un film

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In America il mercato immobiliare, soprattutto verso target di prezzo molto elevati, è talmente agguerrito che le iniziative di marketing elaborate dagli agenti immobiliari per sbaragliare la concorrenza, puntano a trovare strumenti sempre più originali per diffondere il loro messaggio commerciale. Per certi tipi di strategia commerciale, poi, non si bada a spese, al punto che la realizzazione di video professionali nell’immobiliare statunitense non si limita più alla mera illustrazione visiva dell’immobile. Adesso per vendere una casa si realizzano veri e propri cortometraggi in cui si racconta non solo l’abitazione in sè ma anche il sogno stesso di viverci all’interno, magari attraverso atmosfere romantiche e soffuse o momenti di allegra convivialità familiare o nell’esclusiva visione di una magione votata la lusso più sfrenato. Per la creazione di questi filmati, i Real Estate americani arrivano a investire anche un milione di dollari, garantendosi non solo provvigioni molto elevate ma anche una maggiore presenza sul mercato grazie alla condivisione in streaming di un prodotto ben fatto, di intrattenimento e in grado di catalizzare verso di se un cospicuo numero di visualizzazioni. Quella delle video-story immobiliari è un’idea molto innovativa e andrebbe portata quanto prima nel mercato immobiliare italiano dove le dimore di lusso e i prestigiosi interventi metropolitani hanno bisogno di qualcosa di più che un mero annuncio su un quotidiano, sono immobili che hanno storie da raccontare e ispirarne altrettante, perchè quindi non catturare l’immaginario fantasioso che esse emanano e trasferirlo nell’immaginario collettivo di chi sogna una casa? Oltretutto se anni fa realizzare un cortometraggio era un’impresa costosa almeno quanto trasmetterla al pubblico (dal momento che c’erano solo i canali televisivi a garantirne la diffusione) oggi le nuove tecnologie ci permettono di risparmiare molto e di ottenere il massimo del rendimento possibile. Perchè quindi non approfittarne per differenziarsi con un prodotto innovativo e di grande appeal sul pubblico?