IMMOBILIARE: NELL’ EUROZONA A RISCHIO BOLLA, MILANO E’ LA MIGLIORE OPPORTUNITA’

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Tra gli operatori immobiliari, professionisti e soprattutto la clientela interessata a compravendere, non è passato inosservato il frizzante 2019 del mercato immobiliare nel capoluogo meneghino. Tant’è che qualcuno ha già ipotizzato una possibile bolla con le logiche conseguenze recentemente vissute. L’importante considerazione da fare, tuttavia, è che oggi gli Istituti Bancari sono poco propensi a finanziare senza le necessarie garanzie rispetto al passato. Altra ragione per cui essere ottimisti sono le notizie e i dati di settore a livello europeo, dove in un panorama in cui si surriscalda il rischio bolla immobiliare in molte città come Monaco di Baviera e Amsterdam in primis, seguite da Francoforte e Parigi, Milano risulta un’eccezione.

In un viaggio ideale che attraversa i cinque continenti si passa dalla elevata febbre immobiliare di Toronto per approdare a Hong Kong, anche realtà in cui dopo la corsa degli ultimi anni, seguita alla crisi innescata dal crack di Lehman Brothers, il mercato si sta raffreddando con i primi segnali di regressione. In questo panorama spicca l’opportunità rappresentata da Milano, la più interessante tra le location perlomeno europee. «I prezzi nel capoluogo lombardo stanno salendo, ma in maniera ancora decisamente contenuta – dice Paolo Federici, responsabile di Ubs Wealth Management in Italia, in una intervista rilasciata al Sole24Ore – Se confrontiamo la città con Londra, dove gli italiani negli anni passati hanno diversificato il patrimonio, si vede l’opportunità di investimento: a Milano
comprare una casa di 60 mq costa sei anni di stipendio, a Londra 14 anni». Non solo. I prezzi delle case a Milano sono uguali a 20 anni fa, per via della debolezza dell’economia. «Milano non esprime i suoi massimi – dice Federici – Nel 2007 le case in città costavano più di adesso. L’offerta intanto sta diventando di maggiore qualità». Le compravendite, influenzate dal clima di fiducia che si respira in città, dovrebbero superare a fine anno quota 26.000 unità (+6,5% rispetto al 2018) con prezzi e soprattutto canoni di locazione in rialzo. E i tempi di vendita sono già scesi in media a 4 mesi.

A leggere il report di Nomisma, anche nel corso della seconda parte del 2019 la carenza di offerta di abitazioni in vendita e in locazione, rispetto a una domanda crescente sia di acquisto sia di locazione, rappresenta l’elemento che connota la congiuntura del mercato abitativo milanese. Come sottolinea Nomisma nel corso del 2018 gli operatori lamentavano la scarsa offerta limitatamente al centro città e alle aree di pregio, oggi la valutazione è estesa a tutti i sub mercati della città. Una spinta decisiva, in questa direzione, l’hanno data sicuramente le tante nuove costruzioni che stanno caratterizzando il mercato immobiliare meneghino. Sia in città che nell’hinterland l’offerta è cresciuta di oltre il 25% nel biennio 2018/2019 con una tendenza destinata ad ulteriore crescita considerando le notevoli attenzioni di investitori anche privati provenienti da tutta Italia.